Uno sguardo tecnico e sincero sul Napoli che cresce, tra certezze e margini di miglioramento.
Tifoso azzurro 1926
L’obiettivo è chiaro: restare stabilmente ai vertici, in Italia e in Europa.
Le prime giornate di campionato hanno mostrato una squadra viva, intensa, con l’idea di dominare e di tornare protagonista. Il 4-3-3 resta la base tattica, ma con più libertà di movimento, costruzione dal basso ordinata e pressing alto costante.
Non sempre è un Napoli spettacolare, ma è un Napoli concreto: più maturo, più equilibrato, capace di vincere anche le partite sporche. È il segnale di una squadra che ha imparato a soffrire e a reagire.
Dal punto di vista tecnico, vedo una squadra che difende compatta e prova sempre a mantenere il controllo del gioco, gli esterni d’attacco restano la chiave per scardinare le difese chiuse, con velocità e dribbling. Le sovrapposizioni funzionano, ma spesso manca la precisione nell’ultimo passaggio.
Il centrocampo è equilibrato, ma a volte troppo prevedibile. Quando la partita si blocca, serve più creatività, più coraggio nel verticalizzare, più rischio nel cercare la giocata.
In difesa la solidità è buona, ma qualche disattenzione pesa ancora troppo. Gli errori individuali e le indecisioni sui cross sono aspetti che vanno limati, soprattutto contro squadre più fisiche.
In attacco i movimenti ci sono, le occasioni anche, ma la cattiveria sotto porta a volte manca. Ci sono partite in cui il Napoli ha creato tanto e raccolto poco, lasciando la sensazione di aver sprecato l’occasione per chiuderla.
Questo Napoli è cresciuto mentalmente. Non si scompone facilmente, lotta, reagisce e resta in partita fino alla fine, la mano dell’allenatore è evidente: disciplina, ordine tattico, mentalità da squadra solida. Non è più un calcio romantico, ma pragmatico e razionale.
La chiave per restare competitivi sarà la gestione delle rotazioni: la stagione è lunga e serviranno energie fresche. Tutti devono sentirsi parte del progetto, anche chi parte dalla panchina.
In Europa il livello è alto e ogni partita è una prova di maturità.
Il Napoli ha iniziato il suo percorso con prestazioni altalenanti, mostrando buone trame ma anche limiti di intensità contro avversari più rodati. Ci sono stati momenti di grande gioco e altri di difficoltà, segno che la crescita è in corso ma non ancora completa.
L’obiettivo deve essere quello di restare competitivi nel girone e andare avanti con convinzione. Questo gruppo ha le qualità per dire la sua, ma deve crederci fino in fondo.
La partita contro il Milan a San Siro è stata un campanello d’allarme.
Una sconfitta che brucia non solo per il risultato, ma per come è arrivata: un Napoli meno lucido, poco incisivo e con qualche errore di troppo.
Il Milan ha saputo sfruttare meglio gli episodi, mentre noi abbiamo faticato a reagire dopo il primo gol.
È una lezione utile, da cui ripartire: in certe gare serve più coraggio, più cattiveria e più mentalità da grande squadra. Le sconfitte fanno male, ma servono: capire dove si è sbagliato è il primo passo per rialzarsi e tornare più forti.
Noi tifosi siamo la costante, la parte più vera di questo Napoli.
Il calore del Maradona, i cori, le bandiere, le trasferte infinite: siamo il motore che spinge questa squadra. Ogni partita, in casa o fuori, diventa una festa di appartenenza.
Seguo il Napoli ovunque, e ogni volta che vedo quella maglia in campo sento l’orgoglio di far parte di qualcosa di più grande. Napoli non è solo Calcio, è la mia città.
Il tifo napoletano non conosce confini: è passione, identità, cultura. Quando la squadra entra in campo, noi entriamo con lei.
Non tutto è perfetto: a volte la squadra si abbassa troppo, altre spreca troppo. Ma a differenza del passato, oggi vedo un gruppo che ci crede sempre, che reagisce e che non molla.
Serve più cattiveria sotto porta, più gestione nei momenti delicati e più varietà nelle scelte tattiche, ma la strada è quella giusta.
È un Napoli che sta crescendo, che sta ritrovando il suo spirito, che non si arrende. Siamo fiduciosi e crediamo in te Mr Conte.
Questo Napoli mi piace perché è autentico.
Non è perfetto, ma è vero: umano, passionale, capace di far sognare e soffrire nello stesso momento.
Vedo una squadra che sta ritrovando la sua anima, che vuole costruire qualcosa di duraturo, e un tifo partenopeo che non ha mai smesso di crederci.
Io continuo a farlo, come sempre, perché tifare Napoli significa questo: esserci, comunque vada, con la voce, con il cuore e con la fede.
Forza Napoli Sempre. 💙









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